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Fuori da ogni possibile retorica, la raccolta di testi di Giuseppe Marcenaro, evoca alcuni episodi dell'epica unitaria italiana con distaccata ironia. Questo perché, ancor prima delle gesta eroiche e clamorose dei grandi personaggi del pensiero e dell'azione di cui il Risorgimento si gloria, esiste l'uomo con le sue debolezze, le bizze, le miserie e soprattutto la sua sublime follia. Raccolta di "stranezze", reali e psicologiche, questo piccolo libro segue idealmente gli anni del Risorgimento attraverso la radiografia di accadimenti in apparenza marginali; e mette a fuoco le contraddizioni di personaggi che hanno contribuito a costruire un paese che oggi si chiama Italia. È un'Italia nel suo farsi con storie palesi e sotterranee: le Cinque Giornate viste dalla parte dell'Austria, le eroiche "gesta" del generale Ramorino; Mazzini esiliato che scrive alla madre celandosi dietro allo pseudonimo di Emilia; il garibaldino che finì trombettiere agli ordini del generale Custer e fu l'unico superstite della battaglia di Little Big Horn... e poi il destino di un mozzicone di sigaro fumato da Garibaldi, le imprevedibili gesta dell'ultima regina di Napoli.